Ti capita spesso di svegliarti stanco e senza energie, anche dopo aver dormito per diverse ore? Purtroppo molti conoscono questa spiacevole sensazione, che arriva ad influire negativamente sulla qualità della vita, sull’umore e sulle prestazioni nello studio e nel lavoro.
In questo articolo cercheremo di capire di cosa si tratta, quali sono le possibili cause e come si può combattere.
Cominciamo analizzando i fatti: chi si risveglia stanco si sente affaticato, spossato, privo di energie e irritabile già dal momento in cui si alza dal letto; in questo modo diventa davvero arduo pensare di dover affrontare l’intera giornata.
Si tratta di un fenomeno abbastanza comune, che può colpire persone di tutte le età e condizioni fisiche e può essere un fatto occasionale o, peggio ancora, cronico, a seconda della frequenza e della durata dei sintomi.
Quali sono le cause?
Le cause possono essere molteplici e dipendere da fattori interni ed esterni. Tra le principali, possiamo citare:
• la qualità del sonno: se il sonno è disturbato da rumori, luci, temperature o altri elementi che ne impediscono la continuità e la profondità, il riposo non sarà ristoratore e il risveglio sarà difficile. Inoltre, è importante rispettare i cicli circadiani, ovvero i ritmi biologici che regolano il sonno e la veglia, cercando di andare a dormire e svegliarsi sempre più o meno alla stessa ora
• lo stress: se si vive una situazione di tensione emotiva, ansia o preoccupazione, sia per motivi personali che lavorativi, il sonno potrebbe essere alterato da incubi, pensieri negativi o difficoltà ad addormentarsi. Lo stress può anche causare un aumento dei livelli di cortisolo, detto, appunto, ormone dello stress, che interferisce con il rilassamento muscolare e la produzione di melatonina, l'ormone del sonno
• le abitudini riguardo il sonno: se si seguono comportamenti che non favoriscono il riposo notturno, come bere alcolici o caffeina prima di andare a letto, usare dispositivi elettronici, mangiare troppo o troppo poco, fare attività fisica intensa la sera, il momento del risveglio sarà più difficile
• i disturbi del sonno: esistono alcune patologie che possono compromettere la qualità del sonno e porre le basi per un cattivo risveglio. Tra queste, possiamo ricordare l'apnea ostruttiva, la sindrome delle gambe senza riposo, il bruxismo, la nicturia e il reflusso gastroesofageo
• le condizioni mediche: alcune malattie possono provocare stanchezza cronica e influire sul sonno e sul risveglio. Tra queste, possiamo menzionare l'anemia da carenza di ferro, l'ipotiroidismo, il diabete, la celiachia, la depressione e la sindrome da stanchezza cronica.)
Come si può combattere la stanchezza al risveglio?
Per combattere la stanchezza al risveglio è importante individuare e trattare la causa alla base del problema. Per fare questo, può essere utile consultare un medico o uno specialista del sonno che possa effettuare una diagnosi accurata e prescrivere eventuali esami, farmaci o terapie specifiche. Inoltre, è possibile adottare alcuni rimedi naturali e comportamentali che possono aiutare a migliorare la qualità del sonno e del risveglio.
Concentriamoci proprio su questi, che sono alla portata di tutti e possono influire positivamente anche sulla salute e sulla qualità della vita a livello generale.
• Seguire una dieta equilibrata e ricca di vitamine, minerali e antiossidanti, che possano contrastare l'azione dei radicali liberi e favorire il benessere dell'organismo; evitare il consumo eccessivo di zuccheri, grassi, alcolici e caffeina, che possono alterare i livelli di glicemia e stimolare il sistema nervoso
• Praticare regolarmente attività fisica moderata, che possa aiutare a scaricare lo stress, a rafforzare il sistema immunitario, a regolare il metabolismo e a produrre endorfine, le sostanze responsabili della sensazione di piacere e benessere. Evitare però di fare sport troppo intenso o troppo vicino all'ora di andare a dormire, perché potrebbe avere l'effetto opposto
• Mantenere una buona igiene del sonno, ovvero seguire una routine serale che favorisca il rilassamento e il distacco dalle preoccupazioni quotidiane; creare un ambiente confortevole nella camera da letto, con una temperatura adeguata, una buona oscurità, un silenzio relativo e una biancheria pulita e profumata; scegliere un materasso, un cuscino e una coperta adatti alle proprie esigenze
• Esporsi alla luce naturale al mattino può aiutare a sincronizzare i ritmi circadiani e a stimolare la produzione di melatonina la sera. Evitare invece la luce artificiale la notte, soprattutto quella blu emessa dagli schermi dei dispositivi elettronici, che può inibire la secrezione di melatonina e ritardare l'addormentamento
• Praticare tecniche di rilassamento o meditazione, che possano aiutare a calmare la mente, a ridurre lo stress e l'ansia e a favorire il sonno. Alcuni esempi sono il respiro profondo, lo yoga, il tai chi, la mindfulness, l'aromaterapia o l'ascolto di musica rilassante
• Svegliarsi gradualmente con una sveglia progressiva o con una lampada che simula l'alba, che possa aiutare a interrompere il sonno in maniera delicata e naturale. Evitare di usare sveglie “violente” o di rimandare il momento di alzarsi dal letto. Fare una colazione sana ed energetica, che possa fornire i nutrienti necessari per affrontare la giornata