La scoliosi è una patologia che colpisce la colonna vertebrale, causando una curvatura anomala su tre piani: frontale, sagittale e assiale. Questa deformità può avere diverse cause, tra cui fattori ereditari, malattie neuromuscolari, difetti congeniti o traumi.
La scoliosi si manifesta di solito durante la crescita, soprattutto nel periodo che precede la pubertà, e può peggiorare con il tempo se non trattata adeguatamente.
Le tipologie di scoliosi
Esistono diverse tipologie di scoliosi, a seconda dell'età di insorgenza, della localizzazione e della gravità della curva. Le più comuni sono:
• Scoliosi idiopatica: è la forma più frequente – 80/90% dei casi – e non ha una causa nota. Si suddivide in infantile – 0/3 anni, giovanile – 4/10 anni, e adolescenziale – 11/18 anni. Di solito interessa la parte toracica o lombare della colonna e ha una maggiore incidenza nelle femmine.
• Scoliosi congenita: è dovuta a malformazioni delle vertebre presenti alla nascita. Può essere associata ad altre anomalie congenite a carico di cuore, reni o sistema nervoso. Si manifesta precocemente e tende ad essere grave e progressiva.
• Scoliosi neuromuscolare: è causata da malattie che alterano il tono o la funzione dei muscoli o dei nervi che sostengono la colonna, come la paralisi cerebrale, la distrofia muscolare, la spina bifida o la poliomielite. Si presenta con curve ampie e irregolari che possono interessare tutta la colonna.
• Scoliosi secondaria: è conseguente a traumi, infezioni, tumori, osteoporosi o altre patologie che danneggiano le vertebre o i dischi intervertebrali. Si verifica più spesso nell'età adulta e può causare dolore e limitazione funzionale.
I sintomi della scoliosi
La scoliosi si può manifestare con diversi sintomi a seconda della sua entità e della sua evoluzione. I segni più evidenti sono:
• asimmetria tra le spalle, i fianchi o le scapole
• inclinazione del busto o della testa
• gibbo costale o lombare
• riduzione dell'altezza
• difficoltà respiratorie o cardiache – in caso di curve molto gravi
La diagnosi
La diagnosi di scoliosi si basa sull'esame clinico e sulle radiografie della colonna vertebrale in proiezione antero-posteriore e laterale.
L'esame clinico comprende la valutazione della postura, dei riflessi, della forza e della sensibilità degli arti, nonché il test di Adams, che consiste nel chiedere al paziente di piegarsi in avanti con le braccia penzolanti per evidenziare eventuali gibbosità.
Le radiografie servono a misurare l'angolo di Cobb, che indica il grado di curvatura della colonna, e a escludere altre cause di scoliosi.
Altri esami che possono essere utilizzati sono la risonanza magnetica nucleare – RMN, la tomografia computerizzata – TC, e l'elettromiografia – EMG.
Il trattamento della scoliosi
Il trattamento della scoliosi dipende dal tipo, dalla gravità e dall'evoluzione della curva. Il suo scopo è quello di prevenire il peggioramento della deformità, correggere il più possibile la postura, alleviare i sintomi e preservare la qualità di vita del paziente.
Le principali opzioni terapeutiche sono:
• esercizi fisioterapici specifici per la scoliosi: queste attività sono finalizzate a rinforzare i muscoli paravertebrali, migliorare la mobilità articolare, ridurre le tensioni muscolari e favorire il riallineamento posturale. Possono essere eseguiti individualmente o in gruppo, seguendo metodiche come il metodo SEAS – Scientific Exercise Approach to Scoliosis – che prevede esercizi personalizzati e auto-correttivi basati sul feedback visivo, tattile e propriocettivo
• corsetti e busti: sono dispositivi ortopedici che vengono applicati esternamente al tronco per limitare la progressione della curva. Devono essere indossati per diverse ore al giorno, a seconda della prescrizione medica, e adattati periodicamente in base alla crescita del paziente. Esistono diversi tipi di corsetti – Sforzesco, Milwaukee, Boston, Cheneau e Spinecor – e il loro uso è indicato per curve comprese tra i 20° e i 45° di Cobb in pazienti in fase di crescita
• trattamento chirurgico: consiste nell'inserimento di viti, aste, ganci o altri dispositivi metallici che fissano le vertebre tra loro e ne impediscono il movimento. Questo intervento è riservato ai casi più gravi, con curve superiori ai 45°-50° di Cobb o associate a sintomi invalidanti o compromissione degli organi interni.
La prognosi
La prognosi della scoliosi dipende da diversi fattori, tra cui l'età di insorgenza, la causa, la gravità e il trattamento.
In generale, le forme lievi e moderate hanno una buona prognosi, se adeguatamente seguite e trattate. Le forme gravi e progressive possono invece avere un impatto negativo sulla salute fisica e psicologica del paziente, causando deformità, dolore, disabilità e problemi respiratori o cardiaci. Per questo motivo è fondamentale una diagnosi precoce e un approccio multidisciplinare che coinvolga medici, fisioterapisti, ortopedici e psicologi.